Segnaliamo qui l’ultimo libro dello psicoanalista e neuroscienziato Mark Solms. In questo testo le riflessioni di Solms, primo ad aver introdotto il termine “neuropsicoanalisi” e fondatore della NPSA (Società internazionale di NeuroPsicoAnalisi, con affiliati in tutto il mondo e in Italia presso la Società Psicoanalitica Italiana), si focalizzano sul tentativo di far dialogare ed incontrare le teorie psicoanalitiche con le acquisizioni neuroscientifiche del funzionamento cerebrale. Già nel titolo “La coscienza dell’Es” si può intravedere il tentativo integrativo dell’autore. Questo infatti cerca di sondare e delineare il campo dell’esperienza umana cosciente e inconscia, domandandosi cosa sia una mente e cosa sia un cervello, ripartendo dai costrutti teorici postulati per primo da Freud e cercando, procedendo su un delicatissimo crinale, di trovare analogie e connessioni tra questi ultimi e le conoscenze derivate dagli studi neuro-anatomo-funzionali contemporanei.
In altre parole il tentativo verso cui è indirizzata la prospettiva dell’autore è di superare il divario concettuale “mente-cervello” inserendosi nel continuum della ricerca introdotta da Freud stesso nel "Progetto di una psicologia" del 1895 (1) in cui il padre della psicoanalisi fece un primo tentativo di fondare la nascente teoria psicoanalitica sulle conoscenze del funzionamento cerebrale vigenti in quei tempi; progetto poi accantonato per insufficienti conoscenze e “consegnato” ai posteri. La ricerca di Solms ha la particolarità di non avere esclusivamente intenti teorico-speculativi ma possiede anche diversi sbocchi applicativi. Fondamentale è il suo impegno per il pieno riconoscimento ed utilizzo della neuropsicoanalisi come strumento clinico-terapeutico ad ampio raggio; in tal senso l’autore propone, grazie alle scoperte neuroscientifiche sul rimodellamento neuronale, l’applicazione della terapia psicoanalitica anche in campi precedentemente impensabili, ad esempio nei pazienti con lesioni cerebrali. Infine un altro filone di ricerca aperto da Solms si snoda ad approfondire le complesse relazioni esistenti tra il trattamento psicoterapeutico e quello psicofarmacologico. Il nostro interesse a far conoscere al pubblico e agli specialisti della salute mentale l’ultimo lavoro di Solms nasce dall’esigenza di presentare un originale e interessante modello concettuale “mente-corpo” nato dal tentativo di ibridare la psicoanalisi e le neuroscienze. L’autore mostra infatti i molteplici punti di fecondo contatto teorico-clinico-terapeutico tra questi due ambiti considerati apparentemente, e talvolta aprioristicamente, incompatibili.
di Mariopaolo Dario, Giovanni Del Missier, Ester Stocco, Luana Testa
Nella seconda metà deII'Ottocento, nell'ltalia postunitaria, si sviluppa un fervore d'idee e prassi che contribuisce a definire una nuova scienza della mente dell'uomo; questo libra ne racconta un secolo e mezzo di storia.
Vengono esaminati gli atteggiamenti che medici e non medici hanno avuto nei confronti della psiche e della sua malattia, sia dal punto di vista pratico sia scientifico, dalle prime esperienze cliniche alle teorie che via via si sono contrapposte e intrecciate. L'originalità di questa storia della terapia della mente sta nel proporre una visuale che di questi centocinquant'anni abbraccia tutto il panorama culturale italiano e quindi esplora la psichiatria, la filosofia, la psicologia, la normativa psichiatrica e psicoterapeutica: dalla prima legge del 1904 fino all'attuale sviluppo della psicoterapia italiana.
L'Asino d'oro edizioni, Roma, 2016, pp. 673, euro 45,00
Il libro “Comunità Terapeutiche” a cura di Giovanni Giusto offre interessanti spunti di riflessione per tutte quelle realtà, come Villa Giuseppina, che, convertendosi in strutture Residenziali Psichiatriche, si trovano a dover fronteggiare innumerevoli difficoltà date dalla diversa e nuova connotazione che si trovano a gestire.
Abbiamo cercato di calare il tema della pubblicazione nella nostra Struttura Residenziale Terapeutico Riabilitativa Estensiva: nell’abbandonare la realtà strettamente istituzionalizzata, si va alla ricerca di una nuova personale identità, prendendo spunto proprio dagli ambienti comunitari. Come infatti ricorda Franca Ongaro, nella sua prefazione a "Che cos’è la psichiatria?" di Franco Basaglia, “raramente il disturbo psichico ha bisogno di un letto. Ciò di cui invece ha necessità è un luogo protetto, anche una casa con un’alta concentrazione di assistenza, di capacità professionale ed umana, d’accettazione del conflitto che ogni soggetto produce, ma dove la vita penetri, i rapporti circolino, gli stimoli si rinnovino…”.
Con questo spirito Villa Giuseppina affronta il disagio psichico quotidianamente, facendo tesoro dell’esperienza e trovando nuove chiavi e direzioni, che siano strumento di guarigione e di crescita.
Il 2 dicembre alle ore 16 presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, in viale dell’Università 30, a Roma, si terrà la presentazione del libro “A Dialogo con Bruno Callieri”, un libro di Maria Mirella D’Ippolito che ricorda l’illustre psichiatra.
Bruno Callieri, eccezionale studioso di psicopatologia e di condizione umana, è stato, infatti, uno psichiatra italiano che, assieme ad altri studiosi famosi, tra cui Franco Basaglia, ha introdotto in Italia le idee della psichiatria fenomenologica, proponendosi al crocevia tra formazione naturalistica e vocazione umanistica.
Scomparso nel 2012, viene ricordato attraverso questa interessante pubblicazione, presentata in occasione dell’incontro presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’Università la Sapienza.
Roma, Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, Viale dell’Università 30, Aula B – I piano
Autori: G. Nicolò, E. Pompili, C. Silvestrini
La Psichiatria, sia italiana che internazionale, si trova a vivere un momento di passaggio cruciale, vuoi per spinte economiche, etiche o cultuali.
Il trend attuale sta virando sempre più e sempre più velocemente da una realtà aspecifica di ricovero clinico/ospedaliero alla strutturazione di interventi territoriali, calati nel mondo reale del paziente, integrati nella comunità di provenienza del paziente stesso, addirittura “tailored” (personalizzati, cuciti addosso alla persona) e non più di massa.
Ovvie le difficoltà che ne derivano, così come auspicabili gli sforzi per stare al passo dei tempi.
Il libro “Manuale di psichiatria territoriale” cerca di fornire elementi e spunti per garantire agli utenti dei Servizi di Salute Mentale i migliori trattamenti possibili in termini di appropriatezza e di rigore metodologico, grazie a contributi originali da parte di prestigiosi specialisti nella psichiatria di comunità, italiani e stranieri.