La Residenza Terapeutico Riabilitativa per pazienti estensivi, presente all’interno di Villa Giuseppina, mira alla strutturazione di un percorso di cambiamento rivolto a persone con disagio psichico. Percorso nel quale ognuna di esse, in base al proprio grado di consapevolezza dei problemi personali, costruisce, insieme agli operatori, un progetto di recupero terapeutico/riabilitativo multidisciplinare di tipo integrato.

IL PERCORSO si suddivide in tre fasi

  • una prima fase di ADATTAMENTO in cui la persona, a livello personale, impara a prendersi cura di se stessa, dei propri spazi e dei propri effetti personali (ad es. la gestione del denaro), mentre a livello sociale acquisisce il rispetto fondamentale delle regole, degli spazi e dei tempi, condivisi con gli altri ospiti della Struttura.
  • una seconda fase di RESPONSABILIZZAZIONE E CONFRONTO, dove s’individuano i nuclei più problematici del proprio Sé, e si impostano lavori terapeutici, sia individuali che di gruppo, rivolti a comprendere ed approfondire il significato di certi comportamenti e di meccanismi psicologici, per arrivare a raggiungere un maggiore stato d’equilibrio e stabilità.
  • una terza fase di CONSOLIDAMENTO dei programmi raggiunti, attraverso anche un intervento di affiancamento, aiuto e sostegno agli altri ospiti in difficoltà. Importante in questa fase il coinvolgimento sia dei servizi sociali del CSM di appartenenza, sia di quelli interni alla nostra Struttura, per cercare con loro soluzioni idonee al completamento del percorso.

Di seguito vengono esposte, in sintesi, le attività individuali e di gruppo, parti integranti del percorso terapeutico-riabilitativo proposto.

GRUPPO INCONTRO (GI). Il momento centrale della vita del residente è il GRUPPO-INCONTRO, un incontro quotidiano che vede coinvolti tutti i presenti (ospiti ed operatori) e che segna l’inizio e la fine delle giornate terapeutiche. Questo spazio è suddiviso in due parti: una prima, in cui ci si confronta sulla pianificazione della mattinata, valutando insieme le problematiche che via via si presentano e che necessitano di decisioni a livello organizzativo. Nella seconda parte, invece, ciascuno dei componenti, acquisendo gradualmente fiducia nella realtà gruppale, impara a costruire rapporti sempre più profondi con se stesso e con gli altri, arrivando a comunicare “pensieri e sentimenti”, in maniera semplice e spontanea, raggiungendo così quel grado di consapevolezza dei propri problemi e avvertendo sempre più forte il bisogno di condividerli, per un sostegno, un confronto, e soprattutto per riuscire ad imparare ad affrontarli in un modo diverso, liberi dal “ruolo di malato”.

PSICOTERAPIA INDIVIDUALE E DI GRUPPO. Ciascun residente all’inizio del percorso viene sottoposto a un profilo psicodiagnostico (Reattivi di Disegno, WAIS, Rorschach, Millon) per individuare i “punti di forza e di debolezza” all’interno della propria struttura di personalità e riuscire così a costruire un programma terapeutico più specifico e mirato. Su tale base verrà avviato un progetto terapeutico individuale, che si integra con quello di gruppo, in cui verranno prefissati gli obiettivi, “contratti terapeutici”, che andranno periodicamente aggiornati e verificati.

FARMACOTERAPIA. Il medico psichiatra responsabile, in accordo con i curanti referenti invianti, oltre a verificare l’impostazione, la modifica o la prosecuzione di un trattamento farmacologico appropriato al percorso avviato, si rende disponibile a fornire chiarimenti e delucidazioni all’interno di un gruppo da lui gestito settimanalmente, che vuole strutturarsi come realtà gruppale di psicoeducazione. 

A ciascun ospite si richiede l’assunzione regolare di quanto prescritto.

RIUNIONE GENERALE. Una volta alla settimana si organizza una riunione tra gli operatori con la presenza del Direttore Sanitario per un approfondimento e una supervisione clinica e sociale dei diversi casi in questione. Contestualmente anche gli stessi ospiti della Struttura si organizzano in un gruppo autogestito, in cui si confrontano sull’andamento generale ed in forma scritta presentano iniziative, suggerimenti ed eventuali proposte di cambiamento, da valutare e discutere con gli operatori in una fase successiva.

PROGRAMMA GIORNALIERO

La puntualità e il rispetto delle regole sono elementi-cardine della vita comunitaria e rappresentano un metro di misura del disagio che sta vivendo l’ospite-residente.

Dopo il risveglio fissato per le 7,45, l’ospite dovrà prendersi cura innanzitutto di se stesso, fare colazione e successivamente prestare particolare attenzione al riordino quotidiano degli spazi personali e di quelli condivisi, volto quest’ultimo a favorire la (ri)socializzazione.

La domenica e i giorni festivi, con fasce orarie più flessibili, sono più orientati all’incontro con parenti e amici, salvo indicazioni contrarie in base al progetto terapeutico individuale.

Nel prospetto qui presente sono indicate solo alcune delle attività settimanali. E’ prevista dopo il pranzo una pausa, dalle 12.30 alle 15.30, prima dell’inizio degli impegni pomeridiani

MANSIONI ED ATTIVITA’. Nel primo periodo di presenza nella Struttura un operatore si affiancherà all’ospite-residente “non per sostituirsi, ma per affiancarlo nelle diverse mansioni quotidiane” e favorire un primo grado di autonomia. Grazie a questa collaborazione si organizzeranno le diverse attività sia giornaliere che settimanali, dove ciascuno ricoprirà un preciso ruolo occupazionale. A tale proposito potranno essere predisposti spazi settimanali dedicati non solo alle scelte di nuove attività (cura del giardino, manutenzione dell’ambiente, ecc.), ma anche alla distribuzione dei ruoli di responsabilità: un impegno che ciascuno si assumerà e che sarà oggetto di confronto ed eventuali rettifiche.

ATTENZIONE! “DI FRONTE ALLE DIFFICOLTA’ NON TIRARTI MAI INDIETRO, CHIEDI AIUTO E VAI AVANTI”

USCITE. In tutte le fasi del percorso riabilitativo sono previste uscite sia autonome (ove previsto e possibile), sia in compagnia di operatori e/o familiari, comunque da gestire in modo responsabile e in linea con i programmi. Tali uscite vanno inoltre sempre concordate all’interno del GI. 

Quanto ciò riportato e descritto va adeguato e individualizzato per  ciascun  ospite, in accordo sempre con i referenti curanti, con i quali si  mantiene, durante il percorso in itinere,  un dialogo continuo e un aggiornamento proficuo e costante.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DI GRUPPO E DEI LABORATORI

ATTIVITA’ PSICOMOTORIA

SPAZIO: setting-palestra

TEMPI: 3 volte a settimana.

FINALITA': 

  • esercizi propriocettivi (atti al recupero della consapevolezza corporea);
  • esercizi di coordinazione (per il recupero cognitivo-motorio);
  • esercizi di riflesso;
  • esercizi di sequenza: codifica/decodifica degli input (per il recupero della coordinazione motoria e psicomotoria, del tono muscolare, elasticità e flessibilità, controllo della respirazione, canalizzazione delle energie e contenimento di quelle in eccesso);
  • esercizi di stimolazione neuroni a specchio;
  • momento finale di rilassamento, guidato e accompagnato da musiche selezionate e idonee. Le pazienti sono invitate e sollecitate ad ascoltare la musica, in posizione relax in modo da concentrarsi su pensieri positivi (spostare il pensiero non sano su uno sano) e/o visualizzare colori e definire suoni: distensione emotiva e muscolare.

All'inizio di ogni incontro è prevista una valutazione delle abilità motorie di base presenti al momento (prerequisiti); gli interventi saranno individualizzati rispetto alle persone, al gruppo e alle condizioni fisiche generali di base.

Alla fine di ogni incontro le pazienti sono invitate a raccontare e valutare l'esperienza (condivisione e confronto).

LABORATORIO DI CINEFORUM

SPAZIO: setting-sala video

TEMPI: 1 volta a settimana.

FINALITA': 

  • accrescimento dell’autoconoscenza, riconoscimento delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, stimolazione del giudizio e della critica;
  • allenare e rinforzare abilità di analisi, sintesi e verbalizzazione.

L'attività del cineforum viene svolta in gruppo: dopo la proiezione del film viene richiesta la discussione da parte delle ospiti, che manifesteranno i propri modelli comportamentali, emotivi e affettivi con l'aiuto dell'operatore. 

Gli incontri hanno cadenza settimanale e il lavoro si articola in tre momenti:

  • scelta della programmazione dei film (decisa da ospiti e operatori) in base alle preferenze o alle tematiche emerse all'interno del gruppo;
  • visione del film (con breve introduzione);
  • discussione, con lo scopo di identificare ed elaborare le tematiche che suscitano emozioni.