Il Laboratorio RiabilitaMENTE augura buona Pasqua, ringrazia e vi invita al mercatino solidale nelle giornate di:
venerdì 31/03 - sabato 1/04 - domenica 2/04 - venerdì 7/04 - sabato 8/04
SRSRH24h ALA BIANCA
Dove le emozioni non trovano parole, laddove non si trovano le parole per dirlo… l’arte offre una via di accesso alternativa, divertente e soddisfacente.
Il laboratorio creativo RiabilitaMENTE nasce grazie all’idea dell’Equipe Ala Bianca SRSRH24 e si colloca nell’ampio spettro della sperimentazione di attività artistiche e creative all’interno di progetti riabilitativi. Un’attività, legata al concetto di creatività, considerata nel corso del tempo, prima “fenomeno raro”, oggi “patrimonio comune”. La creazione di un oggetto o di un’opera vede scendere in campo abilità psichiche e fisiche che a prodotto finito aumentano la consapevolezza delle proprie capacità. Il laboratorio è stato attivato da diverse figure professionali dell’equipe SRSRH24, che mosse da motivazione ed interesse personale per l’art-therapy e da forte capacità empatica hanno assolto un ruolo di guida, supporto e contenimento nei confronti delle Ospiti, che con la loro curiosità hanno dato vita ad un lavoro creativo, con il proposito di attingere alle risorse personali, migliorando e consolidando diversi livelli di autostima.
La creatività è una funzione vitale fondamentale che tutti potenzialmente possediamo. È la facoltà di creare qualcosa di nuovo, attingendo da dati reali arricchiti d’immaginazione. L’arte, in tutte le sue forme, è narrazione, racconto di emozioni e strumento per eccellenza di un processo fenomenologico, dove ciò che conta è il manifestarsi. Grazie al suo effetto catartico, l’arte diventa così modello di funzionamento dell’Io, una zona di confine in cui è possibile sperimentare atteggiamenti e risposte emotive, quali, disagi e/o angosce, vitalità ed entusiasmo, così da dare una qualità diversa al nostro personale modo di essere nel mondo.
Quando si parla di creatività è importante riflettere sui due emisferi del cervello, sinistro e destro; il primo è la sede del pensiero, della logica, del ragionamento matematico, della parola e controlla la metà destra del corpo umano (per esempio, la mano destra). Quello destro controlla la metà sinistra (quindi la mano sinistra) e da lì scaturisce l’immaginazione, il linguaggio analogico, il simbolo e la capacità di cogliere la magia della realtà.
I materiali usati nel setting di lavoro riattivano, non solo ciò che è controllato dai due emisferi, ma anche le prime esperienze di contatto e di comunicazione pre-verbale. Già Donald W. Winnicott collegava l’esperienza artistica all’esperienza dell’oggetto transizionale, con il quale il bambino sperimenta la separazione dalla madre. Una forma paradossale di esperienza, in cui il bambino impara ad esser solo, ma in presenza del genitore, fondamentale precursore della capacità dell’adulto di stare da solo con sé stesso, trovando dentro di sé uno spazio dove potersi consolare e rilassare. Tale esperienza rimane nell’adulto come consapevolezza di possedere un «luogo di riposo» [Winnicott] ove lasciare fluttuare la mente e giocare con le proprie idee; o diversamente come spazio (potenziale) «del gioco e della creatività...». La creazione artistica è proprio questo, cioè la possibilità di creare un ponte tra mondo interno e mondo esterno, dando origine a qualcosa che: “è fuori da me, esterno da me, ma che è stato emanato dal mio sentire”, come se tale capacità fosse sia evocativa sia trasformativa.
Soffermandoci, il linguaggio delle mani ci consente di riflettere sull’importanza di questo piccolo/grande organo: la mano, spesso sottovalutata, rispetto ad altri organi vitali come il cuore o il cervello, ma di forte impatto funzionale e sociale.
Osservarne il movimento e la loro gestualità corporea, fa sì che si riesca a intravedere la persona, la sua individualità ed il suo rapporto con il mondo esterno. Le mani agiscono come estensione del pensiero creativo e come parte di un corpo destinato ad essere specchio dell’anima che trova spazio espressivo nella vita di tutti i giorni.
Le mani liberano la mente dell’artista, liberano il suo sentimento, che viene tradotto in forma plastica, da trovare nella materia una nuova fisicità. Un lavoro consapevole che lascia la sua originaria natura nel momento del contatto, “io lascio nella forma l’impronta del mio sentimento, nonché il riflesso della mia storia”. Un sentimento che genera, a prodotto finito, nuove emozioni finalmente concretizzate.
Questo laboratorio RiabilitaMENTE, organizzato in occasione della Santa Pasqua, diventa una nuova opportunità creativa offerta alle Ospiti, che con il loro mercatino solidale, espongono quanto realizzato con materiali vari per addobbi ed oggetti con ovetti di cioccolato colorati a festa.
Le immagini presenti in questo articolo, non a caso, raffigurano le mani delle nostre Ospiti, mani che lavorano, mani che giocano, mani che sentono ed esprimono emozioni ... e soprattutto mani che creano!