Tra le attività terapeutico-riabilitative proposte alle Residenti della Comunità SRTR-Estensiva di Villa Giuseppina figurano Laboratori Autogestiti, diversificati a seconda delle abilità, delle attitudini e delle inclinazioni individuali.
Nei mesi di Maggio e Giugno 2015, le Ospiti della nostra Struttura si sono cimentate nella programmazione e nella realizzazione di un “Laboratorio di Contact Improvisation” sfruttando come setting di prova i locali della palestra. La performance dal titolo Orme è stata ad oggi presentata all’equipe referente e agli operatori della Struttura; si prevede un prossimo futuro incontro da presentare anche a personale esterno.
La Contact Improvisation è una danza di improvvisazione che nasce dal contatto e nella quale proprio i punti di contatto fisico, fra almeno due danzatori, diventano partenza per una esplorazione fatta di movimenti improvvisati. Infatti, al di là del semplice contatto fisico, nel Contact entra in gioco il contatto globale (uditivo, cinetico, percettivo/energetico ed anche affettivo) del danzatore con i suoi partner e con ciò che c'è intorno (il terreno, lo spazio, la forza di gravità, ecc.). Si creano ascolto e fiducia reciproca, condivisione, profondo scambio tra le persone: i contatti devono essere fatti con fluidità, i ballerini devono essere disponibili ai movimenti dei partner e questi debbono adattare i loro movimenti e spostamenti reciproci.
Nel corso di prove o workshop, l'improvvisazione viene chiamata Jam. La Jam di Contact Improvisation è un momento dove un gruppo di persone si incontra e danza insieme, senza un insegnante o qualsiasi altra guida: c'è scambio, possibilità di imparare dall'altro, divertimento. Non è una lezione.
“Due persone si muovono insieme, in contatto, mantenendo uno spontaneo dialogo fisico attraverso segnali cinestetici di scambio di peso e comuni o contrapposti momentum. Il corpo, in ordine alle aperture di sensazioni, peso ed equilibrio, deve imparare a lasciare gli eccessi muscolari e abbandonare un pò di volontà a favore di un naturale flusso di movimento. Vengono esplorate abilità come rotolare, cadere e stare sottosopra, guidando il corpo verso la consapevolezza delle sue possibilità”.