Consiste in un colloquio con lo specialista per l'analisi del problema attuale, la verifica dei precedenti anamnestici, l’esame obiettivo ed eventuale terapia. Nel corso della visita specialistica, il medico può richiedere di eseguire alcuni accertamenti diagnostici. I principali esami richiesti potrebbero essere i seguenti test in associazione alla visita gastroenterologica:
La visita proctologica è la risposta rapida, efficace e meno invasiva in presenza di sintomi ano-rettali (spesso invalidanti), quali dolore, sanguinamento, prurito, comparsa di tumefazioni, secrezioni, alterazioni dell’alvo. La visita proctologica é indispensabile per la diagnosi della patologia emorroidaria, delle ragadi, del prolasso rettale, del rettocele, polipi e di altre patologie rettali.
È utile eseguirla appena compaiono i sintomi, perché questi possono essere legati ad una patologia tumorale.
Nel corso della prima visita ematologica si raccoglie la storia clinica del paziente, si esegue l’esame obiettivo e si valutano gli esami ematochimici e radiologici eventualmente già disponibili, che permettono il successivo inquadramento diagnostico per l’accertamento di:
Si prescrivono gli esami ematochimici, radiologici o strumentali necessari per la diagnosi.
Si prescrive terapia specialistica, se indicata dagli esami disponibili e/o se urgente.
Si valutano gli esami richiesti.
Si richiedono, se necessario, esami ematologici specialistici, strumentali e radiologici di secondo livello.
Si prescrive la terapia idonea o si valuta l’efficacia della terapia già prescritta.
Si programma il successivo percorso terapeutico, se è diagnosticata una patologia di competenza ematologica.
Visita periodica per il monitoraggio della terapia anticoagulante orale con antagonisti della vitamina kappa.
Raccolta della storia clinica ed inquadramento clinico al fine di impostare il percorso diagnostico corretto; - esame obiettivo; - eventuale prescrizione diete di esclusione o di terapia farmacologica (ad es. antistaminici, steroidi, cromoni, anti-leucotrienici, broncodilatatori).
Diagnostica allergologica di I livello per lo studio degli allergeni inalanti ed alimentari. La metodica consiste nell’applicazione dell’allergene sulla cute dell'avambraccio del paziente, quindi, con un minuscolo ago, si pratica una puntura indolore per permettere il contatto tra sostanza e cellule. Se il paziente è allergico comparirà una piccola tumefazione pruriginosa (pomfo) che testimonierà l'avvenuta reazione. Nel giro di qualche minuto il pomfo regredisce e la cute ritorna normale. Il prick Test non presenta alcun rischio e si può praticare in qualunque periodo dell'anno.
Per lo studio delle dermatiti si effettuano i patch test con la serie Standard Europea, integrata, sulla base dei dati anamnestici, da altre serie. I patch test (cerotti contenenti apteni, quali nichel, cromo, profumi, ecc.) si applicano per 48 - 72 ore. Se, dopo questo periodo, si forma una lesione arrossata, edematosa e pruriginosa, eventualmente con delle piccole vescicole, il risultato è positivo.
Sulla base dell’indagine allergologica, insieme con il grado di reazione clinica documentata o riferita, si può porre indicazione all’immunoterapia specifica,che può essere effettuata presso l’ambulatorio per quanto riguarda le allergie respiratorie.